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C'è un po' di genio in ognuno di noi. E soprattutto c'è parecchio genio negli insegnanti delle nostre scuole: bistrattati, strapazzati (e non solo dagli alunni), si ritrovano per la maggior parte delle volte ammutoliti, increduli, chi in preda al disgusto, chi terrorizzato, chi infuriato. Ed è lì, nel momento in cui deve essere impartita una punizione esemplare, che i coraggiosi e un po' ammaccati docenti riescono a sintetizzare nelle poche righe della famigerata "nota" tutto un universo di follie scolastiche. Grazie a John Beer, qui si trova il meglio dei richiami disciplinari raccolti nel visitatissimo blog Sette in condotta: contro alunni ribelli che colpiscono l'insegnante con "grasso di lonza" o classi in tumulto "sorprese a ballare la macarena". Ma le note non riuscirebbero a trasformarsi in capolavori della comicità se non fosse per quegli esemplari unici di esseri umani, selvaggi e creativi che sono gli studenti italiani. Sono loro a "correre sulla cattedra", loro a presentarsi in aula indossando "sacchi della spazzatura e imitando Batman e Robin", loro a costruire "oggetti balistici durante la lezione, sperimentandoli sui compagni", loro a osare l'impossibile: "rapire la bidella". Insubordinazione inaccettabile? Mancanza di rispetto intollerabile? Forse un po', ma la scuola è un cosmo che risponde a leggi tutte sue. E per nostra fortuna sono leggi spassose, divertenti, alle quali proprio non si può resistere.